Da appassionato di Anime e senza saper cucinare, a Ramen Chef di Yume Ramen

La vita non sempre va nella direzione in cui vuoi tu.

A volte ti accorgi che il cammino che hai intrapreso non era esattamente quello che volevi. Che avevi bisogno di girare a destra e ritrovarti in un vicolo cieco, per capire che invece dovevi girare a sinistra.

E' quello che è successo al nostro Samuele.

Che non ha mai studiato cucina in senso tradizionale. Ma che da autodidatta sa tutto ciò che è necessario sapere.

Samu per noi è quello che sviluppa le ricette, che crea l'equilibrio perfetto dei Ramen.

Che legge qualsiasi libro sul Ramen sia stato pubblicato.

Che ha mangiato più Ramen di tutti, fino a scoppiare.

Che cerca continuamente quei piccoli aggiustamenti ai dettagli che trasformano una ciotola di Ramen in una magia per l'anima.

Il menu di Yume Ramen l'ha creato lui. E' lui che ha testato ogni singolo ingrediente. Che ha provato decine di brodi, fatti bollire per giorni.

E' lui che ha formato tutti i nostri cuochi. E' lui che conosce meglio di tutti la destinazione a cui dobbiamo arrivare, noi umili studenti nel lungo cammino che conduce alla sacra arte del Ramen Giapponese. Quello autentico e puro.

E così, abbiamo voluto intervistarlo. Per fargli quelle domande che tutti, noi compresi, non abbiamo mai avuto il coraggio di fargli.

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- Raccontaci un po' la tua storia e la tua passione per la cucina giapponese. 
Ero un assiduo lettore di manga giapponesi di quelli che si divorano decine di episodi di Anime. Mi affascinava la psiche di ogni personaggio e come questa influiva in maniera singolare per superare gli ostacoli durante il percorso.

Cucinare è sempre stata la parte di me presa da mia madre, un amore nato mentre la guardavo preparare con ammirazione i suoi migliori piatti.

Crescendo decisi che l'avrei imitata, emulavo le sue creazioni e mi divertivo a riunire gli amici per riproporle a loro.

Ci è voluto poco prima che, vedendo pietanze esotiche tra le pagine dei manga, cominciai a guardare qualche ricetta online da sperimentare sul mio gruppetto di amici.

Non era un lavoro, gli studi e l'università mi portavano da un'altra parte, probabilmente sarei finito su una scrivania.. Infatti c'era in atto un conflitto tra me e la mia famiglia su come impiegavo il mio tempo.. che cosa avrei fatto in concreto?

Ma a me cucinare mi faceva sentire vivo e ammetterlo non era facile, non ero un cuoco, dove volevo andare?

Per caso un giorno un caro amico mi mandò un annuncio, cercavano un Sushiman senza esperienza. In quel momento pensai che se fossi riuscito a conciliare studio e lavoro allora avrei accontentato tutti.

Entrai nella mia prima cucina giapponese felice come un bambino. Da quel momento ho cominciato a comprare libri di ricette, seguire YouTuber asiatici per saperne di più.. non mi bastava mai..

Finivo sempre per testare piatti e nuove idee sugli amici nei miei giorni liberi. Senza accorgermene, stavo assumendo un approccio professionale alla cucina.

All’improvviso, mi resi conto di essere sempre stato un cuoco.

- Quando e dove hai mangiato il tuo primo Ramen?
Il primo ramen l'ho preparato e mangiato a casa mia un po’ di anni fa!

Avevo appena completato un corso di ramen online e fantasticavo su come credevo fosse il sapore del brodo e su come l'avrei preparato io!

Così, ho invitato 5 amici per pranzo e ho piazzato la sveglia alle 4 per mettere sul fornello il brodo e la Chashu di maiale.

Verso mezzogiorno arrivarono gli ospiti incuriositi dalla proposta e affamati, perchè come al solito ero in ritardo e abbiamo cominciato a montare i ramen sulle due del pomeriggio insieme.

Volete vedere il risultato di quel giorno? Eccolo qua:

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Se ripenso a quel giorno mi viene da sorridere, avevo cosi poca consapevolezza di quel che facevo, ma nonostante tutto venne fuori un brodo e una chashu deliziosi ed equilibrati che non riuscii ad eguagliare nei tentativi successivi.

Sarà perchè "non è mai come il primo amore" o forse perchè in quel pranzo c'erano le persone a me più care riunite, però quel giorno mi diede la carica per provare e riprovare il ramen nei mesi successivi.


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- Che cosa rappresenta il Ramen nella cultura giapponese, dal tuo punto di vista?
Viene sempre scontato o naturale paragonare il ramen alla pasta per gli italiani, un pasto pratico e confortante che puoi preparare anche casa con facilità.

Ma il ramen non è così semplice, ha lunghe preparazioni, richiede maestria e veramente pochi giapponesi lo preparerebbero in casa.

Io vedo il ramen nella cultura giapponese come la pizza in quella italiana, i tempi di attesa della lievitatura sono simili ai tempi di preparazione dei brodi, puoi giocare tanto in entrambi con le farine e con la scelta degli ingredienti ed entrambi i piatti sono poveri.

Infatti i giapponesi quando hanno un languorino, escono di casa e si dirigono nel loro Ramen Bar preferito, anche nel pomeriggio, come facciamo noi italiani quando ci viene voglia di pizza!

- Qual è il segreto per creare una ciotola di ramen perfetta? :)
Non so com'è per i miei colleghi, ma credo che ogni Ramen Chef, quando pensa ad un nuovo Ramen, cerchi prima il protagonista.

Potrebbe essere il brodo. O un tipo di noodles particolare. Oppure la carne.

Quando trovi la star del piatto allora cominci a costruire intorno ad essa gli altri attori cercando equilibri e sinergie.

Se devo essere del tutto onesto, in questo processo non sono mai imparziale, faccio favoritismi.. Il brodo è sempre nei miei pensieri quando creo un nuovo ramen!

- Che consigli daresti alle persone che desiderano prepararsi Ramen a casa da soli? 
Posso soltanto condividere l'esperienza fatta nei miei inciampi:
1. Prima di partire visualizza sempre il risultato finale e non lasciartelo sfuggire nel percorso.
2. Non farti influenzare da chi ti sta intorno, il ramen ha solo un padrone ed è il cuoco che l'ha pensato.
3. Ricorda sempre che il sapore non si crea solo con il sale.
4. Cappa ben accesa e finestra della cucina aperta durante le cotture o sentirete un delizioso odore di maiale nei vestiti per una settimana! 

- Qual è il tuo Ramen preferito e perché?
Il ramen di Soia sicuramente. Adoro la profondità e complessità dei sapori all'interno e l'equilibrio di zuccheri e sale che si crea, mi fa godere forte!

Inoltre il mio primo ramen era di soia, l'ho già detto che il primo amore non si scorda mai? :)

- Come valuti la qualità dei ristoranti giapponesi in Italia? È possibile mangiare autentica cucina giapponese Washoku?
La cucina Washoku è molto di nicchia ed è spesso confusa con quella fusion, ma è perchè spesso ci vendono il fusion per cucina giapponese.

Non voglio essere frainteso, ogni piatto è buono se è preparato con passione e maestria, che sia tradizionale o fusion. Io personalmente apprezzo lati di entrambe le proposte. 

In generale penso che per trovare dei buoni ristoranti giapponesi bisogna aver tempo di esplorare e spostarsi nelle grandi città, infatti, nei miei tour in giro per l'Italia e per il Mondo ho trovato tante chicche che mi hanno lasciato a bocca aperta.

Per questo a Yume Ramen cerco sempre di proporre qualcosa di diverso rispetto a quello che siamo abituati trovare, penso sempre che se piace a me essere stupito allora ho il compito di stupire a mia volta.

 
- Che cosa hai in serbo per il futuro Menu di Yume Ramen?
In queste settimane sto lavorando sui Bao, i panini asiatici dolci e morbidi con il pane a becco di papera e sul Mazemen, il ramen senza brodo mischiato con l'uovo in camicia. 

Non so di preciso cosa riserva il futuro del nostro menù, non sono mai stato schematico. Posso però promettere che come nell'ultimo anno continuerò a portar novità e che saranno tutte cose che, hanno stupito me per primo..

Grazie Samu per l’intervista.

Se ti va di scambiare quattro chiacchiere con lui di Ramen o di cucina giapponese, lo trovi su Instagram con questo account.

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